La storia
Il primo servizio acquedottistico per la città di Torino risale circa alla metà del XIX secolo, con la concessione ad una società privata, la Società Acque Potabili, di derivare e distribuire le acque della Val Sangone.
Negli anni seguenti, si inaugura l’acquedotto della Val Sangone e quello di Venaria, mentre nel 1922 si posano a Torino le condotte di adduzione dell’acqua del Pian della Mussa.
Nel 1945 si costituisce l’’Azienda Acquedotto Municipale di Torino che, a partire dal 1960, procede al riscatto degli impianti appartenuti in precedenza alla Società Acque Potabili.
Nello stesso periodo, l’Azienda Acquedotto avvia la costruzione degli impianti di potabilizzazione da acqua superficiale del fiume Po. Tra il 1960 e il 1983 sono attivati tre moduli con una potenzialità totale di 2.500 l/s.
Nel 1997 l’Azienda Acquedotto diventa Azienda Acque Metropolitane Torino S.p.A. – società per azioni con capitale a maggioranza pubblica e con l’estensione dell’area servita a 36 Comuni.
Nel 1975 nasce il Consorzio-Po Sangone per la depurazione delle acque reflue con la partecipazione di Torino e di 10 Comuni della cintura, ossia la parte più significativa, dal punto di vista dell’impatto ambientale, dell’intera Regione Piemonte.
Il Consorzio Po Sangone realizza la rete di collettori intercomunali e l’impianto di depurazione di Castiglione Torinese, i cui primi due moduli sono entrati in servizio già nel 1983.
Il 1 marzo 1991 Il Consorzio diventa Azienda Po Sangone, un ente snello per una realtà di eccezionale valore tecnologico e di enorme importanza ambientale per il contributo offerto alla riqualificazione del fiume Po e dei suoi affluenti nell’area torinese, con il servizio di raccolta e depurazione delle acque reflue esteso a 17 Comuni.
Il 1° aprile 2001, dal conferimento dell’Azienda Acque Metropolitane Torino S.p.A. e dell’Azienda Po Sangone, nasce la Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. (SMAT).
Da quella data SMAT si impegna a perfezionare il programma di gestione integrata delle risorse idriche come previsto dalla Legge 36/94 e, a partire dal 2004, insieme con la Società ACEA di Pinerolo, ottiene da parte dell’Autorità d’Ambito Territoriale Torinese (ATO 3) l’affidamento della gestione di tutto il ciclo dell’acqua sul territorio dell’ATO 3.
Nel 2005 SMAT, unitamente ad AMGA di Genova (ora IREN S.p.A), acquista la maggioranza del pacchetto azionario della SAP (Società Acque Potabili S.p.A.), una Società quotata in Borsa che opera su tutto il territorio nazionale e che, con il supporto delle controllanti, sta acquisendo un ruolo di azienda di riferimento per lo sviluppo dei servizi idrici sul mercato nazionale.
Inizia il cammino del Gruppo SMAT che intende crescere sul territorio nazionale mediante la costituzione di un polo idrico del Nord Ovest in grado di competere con le realtà italiane ed estere di maggior rilievo, in coincidenza dell’apertura del mercato determinata dallo sviluppo e dalla riorganizzazione del servizio idrico integrato nel contesto nazionale.
Nel 2004 l’Autorità d’Ambito 3 Torinese ha affidato la titolarità della gestione del servizio a SMAT e Acea Pinerolese con l’intento di arrivare poi ad un unico soggetto gestore. Nel 2007 la Conferenza dell’Ambito 3 Torinese ha confermato SMAT quale Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato nell’ambito ottimale Torinese e di ACEA quale gestore salvaguardato operativo nel territorio storicamente di riferimento.
Il 3 luglio 2008 SMAT ha sottoscritto, unitamente all’Autorità d’Ambito 3 Torinese e alla
controllata Società Acque Potabili S.p.A., l’accordo quadro per la disciplina delle gestioni operate dalla
Società Acque Potabili S.p.A. nel territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale 3 Torinese per l’ulteriore completamento della citata riunificazione gestionale. Per effetto di tale Accordo SMAT dal 1° luglio 2008, e sino al 31 dicembre 2033, ha assunto la qualità di Gestore Unico d’Ambito del Servizio Idrico Integrato anche per i territori dei Comuni sinora serviti da Acque Potabili S.p.A..
Il Gruppo SMAT attualmente gestisce le fonti d’approvvigionamento idrico, gli impianti di potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile, le reti di raccolta, depurazione e riuso dei reflui urbani, per un bacino d’utenza che ha raggiunto 290 Comuni e oltre 2 milioni di abitanti serviti.