SMAT PROGETTA UN’OPERA STRATEGICA PER LA CITTA’ DI TORINO: IL RADDOPPIO DEL COLLETTORE INTERCOMUNALE
Il collettore mediano a servizio dell’area metropolitana torinese servirà anche per la raccolta delle acque inquinate di prima pioggia
L’imponente opera consentirà il raddoppio del collettore attualmente esistente, che ha una portata di sette metri cubi al secondo.
Il progetto di SMAT prevede un secondo canale, “canale mediano”, lungo 12 chilometri con un diametro di 3,5 metri, che affiancherà quello in funzione dal 1984, ad alcuni isolati di distanza, passando sotto il centro della città.
Il tracciato del collettore mediano andrà da via Castello Mirafiori, al confine con il comune di Moncalieri, a strada dell'Arrivore, parco della Colletta.
Il primo tratto, fino a corso Unità d'Italia, i cui lavori saranno appaltati entro la primavera 2016, sarà costruito alla profondità di 11 -12 metri,. Il secondo tratto, da via Ventimiglia a strada dell'Arrivore, sarà costruito alla profondità di 20 metri.
Lo scavo sarà avviato in maniera tradizionale con la successiva entrata in funzione di una talpa per scavare la galleria.
L’opera costituisce un investimento di oltre 160 milioni di euro e rappresenta un’infrastruttura strategica anche dal punto di vista ambientale poiché la separazione delle acque piovane dagli scarichi domestici ed industriali rappresenta un vantaggio al momento della depurazione: la composizione dei fanghi si modifica infatti in modo significativo all’arrivo delle “prime piogge”.
Le “prime piogge”: quelle che si manifestano dopo un lungo periodo di siccità, quelle che raccolgono in atmosfera gli inquinanti occulti, all’effetto delle quali va aggiunto quello di pulizia delle strade e che possono creare problemi agli impianti di depurazione.
“Non è il caso di Torino – rassicura Paolo Romano, amministratore delegato SMAT, servita da un impianto di dimensioni tali da non temere gli effetti delle piogge inquinate, che già oggi finiscono nel depuratore senza mettere in crisi i batteri spazzini delle acque, responsabili del trattamento biologico”.
Il sistema fognario torinese è uno dei pochi in Italia ad avere reti divise, bianche e nere, che al momento confluisce in un unico canale collettore che corre più o meno parallelo al corso del Po.
“La nuova arteria – spiega Paolo Romano, amministratore delegato di SMAT – raccoglierà e trasferirà al depuratore SMAT di Castiglione Torinese gli scarichi del Comuni a monte di Torino e le acque piovane. Dirottando le acque nel nuovo tunnel si potrà procedere con i lavori di manutenzione nel vecchio, prevenendo così eventuali cedimenti”.
data aggiornamento 10 Maggio 2018
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