Centro Ricerche SMAT
Le recenti crisi globali, da quella climatica a quella energetica passando per quella pandemica, ci costringono ad affrontare un cammino di resilienza ed evoluzione in cui la ricerca gioca un ruolo sempre più prezioso, soprattutto nella gestione del Servizio Idrico Integrato.
Il Centro Ricerche SMAT, situato in uno spazio di oltre 2.200 metri quadrati all’interno del comprensorio dei grandi impianti di potabilizzazione del fiume Po, si colloca fra le maggiori realtà italiane ed internazionali nel campo della ricerca applicata e nel controllo e trattamento delle acque potabili e reflue, attività per la quale si avvale dei propri laboratori chimico e biologico.
In un’ottica di sviluppo sostenibile, all’interno del Centro Ricerche SMAT vengono definiti e sviluppati progetti innovativi che mirano alla tutela della risorsa idrica e dell’ambiente e, in attuazione con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rispondono alle necessità del servizio e del territorio.
Il valore che SMAT riserva alla Ricerca e all’Innovazione come fulcro di miglioramento costante della qualità del servizio idrico trova riscontro nel Piano Industriale approvato nel 2020, che sottolinea la centralità dell’attività svolta dal Centro Ricerche per lo sviluppo aziendale: dall’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, ai piani di abbattimento delle emissioni climalteranti, agli studi sugli inquinanti emergenti fino agli impatti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica.
Nel 2021 sono stati 31 i progetti coinvolti nell’attività di Ricerca SMAT, di cui 15 conclusi, 6 avviati e 10 ancora in corso.
Negli anni il Centro Ricerche SMAT ha intessuto un’intensa rete di partnership con aziende, università, enti e prestigiosi organismi scientifici a livello nazionale ed internazionale, siglando 65 rapporti di collaborazione solo nel 2021.
I risultati delle attività di ricerca e innovazione svolte dal Centro Ricerche SMAT trovano applicazione anche a livello ‘spaziale’: la prima acqua italiana bevuta dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale è stata studiata, testata e realizzata presso i laboratori del Centro Ricerche SMAT.
Partendo dall’osservazione che l’acqua a bordo della Stazione Spaziale Internazionale è un materiale dalle alte proprietà schermanti è nato il progetto PERSEO (Personal Radiation Shielding for intErplanetary missiOns), un sistema di radioprotezione indossabile per mitigare gli effetti della radiazione cosmica sugli astronauti impegnati nelle future missioni di esplorazione spaziale. Nell’ambito del progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale italiana (ASI), SMAT progetta e realizza, le sacche, in materiale polimerico inerte, contenute all’interno del sistema indossabile.
Il secondo progetto spaziale è BIOWYSE, finalizzato alla prevenzione ed al monitoraggio di biocontaminazione all’interno di ambienti umanizzati confinati. In particolare il progetto mira allo sviluppo ed alla validazione di un sistema integrato di controllo in tempo reale per prevenire, monitorare e mitigare il rischio di contaminazione microbiologica nei sistemi idraulici e sulle superfici umide a bordo dell’ISS e per le future missioni di esplorazione spaziale.
Tra le attività di sperimentazione condotte da SMAT, particolarmente innovativa è la composizione presso il proprio Centro Ricerche di un gruppo di “sommelier dell’acqua”, assaggiatori diplomati che, testando le caratteristiche organolettiche delle acque potabili prodotte, suggeriscono gli interventi finalizzati a migliorarne il gusto.
Pubblicazioni aziendali sul Centro Ricerche SMAT
Attività di Ricerca – Gennaio 2017
Attività di Ricerca – Febbraio 2018
Attività di Ricerca – Febbraio 2019
Attività di Ricerca – Febbraio 2020
Progetti di Ricerca – anno 2020
Attività di Ricerca – 2021-2022
Attività di Ricerca – 2022-2023
Attività di Ricerca – 2023-2024